giovedì 30 agosto 2018

SI RIPARTE!


“ Proprio come le piante possono essere allevate con il giardinaggio, allo stesso modo il cervello può essere modellato e formato tramite l’insegnamento.”
("Inventare se stessi. Cosa succede nel cervello degli adolescenti", Sara-Jayne Blakemore)


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giovedì 7 giugno 2018

NO ALLE MAFIE

Una piccola delegazione dello Strozzi alla manifestazione “Legalità è futuro” organizzata dal Comune di Suzzara e dall’associazione “I contagiosi”.

Il 5 giugno alcuni alunni delle classi seconde, accompagnati dalla prof. Pini, si sono recati a Suzzara presso l’ISS Manzoni per partecipare alla giornata della Legalità. Nella prima parte della mattinata hanno presenziato ad un laboratorio sull’ecomafia tenuto dall’avv. Filippo Moreschi. Il relatore ha iniziato a fare chiarezza sul termine ecomafia, citando esempi concreti di ecoreati come il furto di stampo mafioso della Natività di Caravaggio dall’oratorio palermitano di San Lorenzo, lo smaltimento illecito di rifiuti tramite roghi o interramento in cave naturali, il tentativo di abbandonare sostanze tossiche in mare con l’autoaffondamento di navi, la detenzione di animali a rischio di estinzione (il caso più curioso il sequestro di una tartaruga marginata).  Insomma le associazioni a delinquere non si fanno scrupoli a danneggiare il nostro patrimonio ambientale. Ma cos’ha spinto la mafia e le altre organizzazioni criminali a spostare il loro interesse dal traffico di stupefacenti ai “delitti contro l’ambiente”? Semplice: le grandi possibilità di guadagno e le pene poco severe. Fino a poco tempo fa si rischiava solo qualche anno di carcere o qualche contravvenzione, troppo poco per dissuadere uno scaltro criminale. Fortunamente si è corsi ai ripari integrando il codice penale. Certo, a detta dell’avvocato, c’è ancora molta strada da fare ma non è impossibile combattere questo fenomeno: sono d’aiuto i giornalisti con le loro inchieste e soprattuto la scuola che insegna ai ragazzi come prendersi cura dell’ambiente a beneficio delle nuove generazioni.  
La mattinata è poi proseguita con una camminata lungo le vie di Suzzara per raggiungere il Parco delle Scienze. I nostri compagni hanno mostrato il loro impegno sventolando bandiere e indossando i volti degli eroi che hanno sacrificato la loro vita per opporsi alla mafia: Giorgio Ambrosoli, Don Pino Puglisi, Peppino Impastato…. Tra i tanti discorsi, il più emozionante è stato quello della prof.ssa Bruno, moglie di una vittima innocente della ‘ndrangheta. La sua storia è servita a comprendere come la mafia ci neghi la felicità.
Si è conclusa così una giornata speciale, che punta a coinvolgere sempre più i giovani e a sensibilizzarli nei confronti di queste tematiche perché sono loro il futuro e un giorno si troveranno faccia a faccia con queste organizzazioni criminali e sapranno da che parte stare e contro chi combattere.
Redatto da Pelliciari Gabriele.